Se c'è una cosa che mi disturba e che
trovo poco professionale è la brutta abitudine che hanno certi film
americani, apparentemente storici, di basarsi su romanzo tratti dalla
Storia piuttosto che sulla Storia stessa: affidarsi, cioè, a
ricerche a tutto tondo effettuate da terzi e non effettuate in prima
persona. Da filologa è una cosa che mi fa drizzare i capelli e posso
accettare solo se il contesto storico è un pretesto per raccontare
qualcos'altro perché chiunque lavori a una ricerca può condurre la
sua indagine in mille direzioni diverse, dare ai fatti
un'interpretazione personale, omettendo o non valorizzando alcuni
dettagli. Per come sono fatta io, preferirei indagare singolarmente
ogni aspetto che insiste sullo stesso argomento. Ogni studio svela un
dettaglio rimasto fuori dal fascio di luce di un altro, pur in buona
fede: non ci si pensa, si dà per scontata una certa connessione
piuttosto che un'altra, ma questi dettagli possono dare una visione
completamente diversa dello stesso fatto storico. Basta aprire un
qualunque quotidiano e affrontare il primo argomento di attualità.
Ci sono teorie-ricerche-opinioni che dicono tutto e il contrario di
tutto su ogni argomento.
If there's a thing that get under my skin and that I regard not so professional is the bad habit of some movie (mostly American), seemingly historic type, to base the plot on a novel instead on History itself. A movie based to researches of a third party and not on personally queries.
If there's a thing that get under my skin and that I regard not so professional is the bad habit of some movie (mostly American), seemingly historic type, to base the plot on a novel instead on History itself. A movie based to researches of a third party and not on personally queries.
As
philologist this is something that gets my hair stood on end and that
I can accept only if the historic context is used as chance to tell
something else. Whoever does a research can carry it out in thousands
of different ways: giving a personal interpretation to facts,
omitting or not highlighting enough some details. For what I am, I’d
like to have a personal research on everything that concerning the
same topic. Each research reveals a detail that wasn’t discovered
in the others, regardless their good intentions: you couldn’t
be
thought about it or presume a certain connection rather than another
one. Just leaf through a newspaper and take the first topic you can
find. There are theories-researches-opinions that explain anything
and everything about every subject.
Dando per scontato che voi sappiate che
nessun film/serial/cartone storico sarà mai fedele al 100% (non
illudetevi, se speravate di scavarvela e non studiare, avete toppato)
né nei fatti né nelle ricostruzioni visive (siano gli abiti o le
scenografie) per accompagnare il gusto corrente, mi aspetto un minimo
di serietà. Ma credo sia deformazione
professionale.
Assuming
that you already knew that every historic movie/serial/cartoon
can’t be 100% accurate (if you thought that you could take a
short-cut and not study, you were wrong), neither in the facts nor in
visual reconstruction (dresses or set design) following the current
taste, I expect a minimum of accuracy. But I suppose this is a
professional bias...
Per fare due esempi, questo approccio
poco ortodosso è quello che è stato usato per i film Marie
Antoinette (2006) di Sofia Coppola e L'altra donna del re
(2008) di Justin Chadwick che, in pratica, funge da prequel ai
film di Elizabeth di Shekhar Kapur.
Film che mi sono piaciuti tantissimo, a
livello di ricostruzione e di recitazione.
Ma non potete immaginare la delusione
quando, guardando i contenuti speciali, scopro che sono basati su un
solo libro (può pure essere un analisi approfondita ma si tratta
comunque di un unico testo preso come Vangelo): rispettivamente gli
scritti di Antonia Fraser e quello di Philippa Gregory. Non sto
sindacando sulla validità del libro ma sul fatto che si sia ricorso
a una sola fonte per argomenti così complessi. Anche un'opera di
totale fantasia ambientata in qualcosa di reale merita uno studio
approfondito di quest'ultimo.
Just
to make a couple of example, movie like Sofia Coppola's Marie
Antoinette (2006)
and Justin Chadwick's The
other Boleyn Girl (2008)
(practically the prequel of Shekhar Kapur's Elizabeth
movies) are based on this unorthodox (in my opinion) method. Movies that I really liked from every point of view.
You
cannot imagine my disappointment when, watching the DVDs’ extra
content, I discovered that both were based on only one book (that can
also be a in-depth analysis but it is always a text taken as Gospel):
respectively the one of Antonia Fraser (the English queen's
best-selling English-language biographer) and the one of Philippa
Gregory.
I'm
not criticizing correctness of what is written in these books but the
fact that something (quite complex) is based only on a single book.
Also
a totally fantasy creative work set in something real deserve a
thorough study of it.
Mi soffermerò sul film della Coppola
perché, onestamente, mi sono un po' cadute le braccia durante la
visione dei contenuti. Capirete a breve perché.
Nel 2003 la regista resta folgorata da
questo libro e da questa nuova (?) visione di Maria Antonietta che
era una vittima del sistema e che non era stata poi così crudele con
il suo popolo.
Ora... tutti quelli che hanno studiato
Storia alle medie e alle superiori, lo sanno perfettamente.
Forse, l'episodio delle brioche è
quello meno noto.
Molti non sanno, infatti, che la regina
francese fu accusata di aver detto, riferendosi al popolo affamato,
durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane, “Se non hanno
pane, che mangino brioche!” e nel film trattano la cosa
adeguatamente.
I'll
talk a little about Coppola's movie because, honestly, I staggered
watching the interview. You'll soon understand why.
In
2003, this book struck the
movie director with this new (?) vision of Marie Antoinette, a victim
of the system and not so cruel with the populace.
Now...everybody
who studied history at middle and high school already knew it.
Maybe,
not so famous is the brioches episode. A lot of people don't know
that the French queen was charge with saying to hungry people (during
an uprising for scarcity of bread) “If they don't
have bread, let them eat cake!” and in the movie it was adequately
processed.
Spieghiamo:
1- La frase è ritenuta un falso dagli
storici poiché, nel corso della storia è stata attribuita a
personaggi precedenti e posteriori a Maria Antonietta, tra cui, Maria
Stuarda, Caterina de Medici e Maria Teresa d'Austria, infanta di
Spagna e moglie di Luigi XIV (la confusione con Maria Antonietta può
derivare dal fatto che ella fosse moglie di Luigi XVI e sua madre
fosse un'altra Maria Teresa d'Austria...).
Ne esiste anche una versione cinese, ma
cambia l'alimento: non più dolci ma carne (anche nel nostro medioevo
la carne era un cibo destinato solo ai ricchi).
Insomma, sempre attribuita al potente
di turno, a sottolinearne l'indifferenza verso i sudditi.
Let
me explain:
1-
Historians consider the sentence as a false because, in history, the
same sentence was attribute to previous and subsequent people as Mary
Stuart, Catherine de' Medici and Marie-Therese, Spanish princess who
married Louis XIV (confusion with Marie Antoinette could derive from
the fact that she was wife of Louis XVI -roman numbers: it's so easy
to confuse them- and that her mother was another Marie-Therese of
Austria).
There
is also a Chinese version of this sentence where the food changes:
not sweets but meat. Even during the Dark Ages in Europe meat was
food for the healthier people.
In
a nutshell, it
was always attribute to rulers to underline their indifference toward
their subject.
2- In Francia si distingue tra
croissant e brioche (noi andiamo al bar e usiamo i due termini
intercambiabilmente. Al massimo distinguiamo tra croissant/cornetto e
brioche siciliana).
La brioche, o il pan brioche, è un
pane dolce lievitato e cotto al forno, a volte farcito. Dolce nel senso che non è salato: non è un pasticcino. E' denso e
altamente calorico.
Il croissant (o cornetto, all'italiana) nasce, per altro, intorno al 1838 e deriva da un dolce austriaco, il Kipferl (entrambi usati a colazione), ed è composto di semplice pasta sfoglia.
Il croissant (o cornetto, all'italiana) nasce, per altro, intorno al 1838 e deriva da un dolce austriaco, il Kipferl (entrambi usati a colazione), ed è composto di semplice pasta sfoglia.
Il significato
cambia completamente, e da sberleffo diventa quasi preoccupazione.
2-In
France they discern between croissant and brioche (for us they are
equal, both used for breakfast in early morning. At most, we could
discern between croissant as the one having half-moon silhouette and
brioche from Sicily). Both are not cake (as it could be the Sacher)
they are only sweet and -at the limit- we could compare croissant to
donut and brioche to sponge cake.
Brioche
(or pan-brioche) is a highly enriched sweet bread, leavened and
baked. Sometimes it could be stuffed. Croissant took this name around
1838 and came from an Austrian sweet, the Kipferl (both used for
breakfast): it's just simple puff pastry.
The
meaning of the
sentence radically changes: from joke to worry.
Dall'altoe da sinistra-From the top and, then, from the left brioche, kipferl, croissant |
Al di là di questo pettegolezzo, noi
-italiani ed europei in generale- lo sapevamo da trent'anni com'era
la vita a Versailles.
Non ci sono chicche, sorprese, dettagli
che noi già non conoscessimo.
Come mai?
Dobbiamo ringraziare una giapponese. La
sua opera (un anime franco-nipponico) ci ha accompagnato nella nostra
crescita, coinvolgendoci emotivamente episodio dopo episodio e che ha
spiegato ogni dettaglio (ivi compresa la sbavatura-segno di
malaugurio della firma dell'allora principessa sul contratto di
matrimonio). E anche di più: noi sappiamo tutto della duchessa di
Polignac e di Madame du Barry, dell'affare/scandalo della collana,
della passione di Luigi per i lucchetti e del giuramento della
Pallacorda, di quanto fosse merluzzo Fersen e di quanto, invece,
fosse pazzo/integralista Saint-Just.
Ovviamente parlo della
celeberrima e amatissima Lady Oscar (Versailles no bara - le rose di
Versailles), che fu il primo manga tradotto e commercializzato
nel Nord America ma, comunque, non molto conosciuto (a parte in Québec,
nel Canada francese...).
-Curiosità: cercate la sigla tedesca e
confrontatela con quella di Cristina D'Avena... scoprirete che è la
stessa. Non mi inoltro sulla descrizione dei testi, perché ogni
paese ha dato risalto a sfumature diverse tra loro.
Beyond
this gossip, we -Italians and Europeans at large-
already knew how life in Versailles was since '80s: there are no tidbits,
surprises, details that we didn't know.
Why?
We
have to thank a Japanese. Her work (a French-Japanese anime)
accompanied our growth, emotionally involving us in any episode, one
by one. She explains us every details, including the smudge/ominously
mark of the Princess signature in the marriage contract. And much
more: we know everything about figures like the duchess of Polignac
and madame du Barry, event such as the Affair
of the Diamond Necklace, Louis passion for padlock and Tennis Court
Oath, how klutz Fersen was and how much, instead, mad/fundamentalist
Saint-Just was.
Of
course, I'm talking about famous and beloved Lady
Oscar
(Versailles no
bara – The roses of Versailles)
that was the first commercially translated manga to be available in
North America but it is not well known (excepted Québec... but it's
French Canada...).
-A
curiosity: search and compare German and Italian theme song (the
second one, singed by Cristina D'Avena) and you'll notice that is the
same (I don't want to talk about lyrics because every Country focused
on diferent aspects).
Due o tre generazioni di giovani
europei è cresciuta -anche emotivamente- con questo anime e col
relativo fumetto (da cui la povera Riyoko Ikeda non riesce a
sganciarsi. Non solo ha prodotto altre opere di valore -sempre
storiche- ma è una bravissima soprano. Purtroppo per lei, tutti le
chiedono solo di Oscar. Credo che questo sia uno di quei casi in cui
l'autore sia felicissimo di aver ucciso il suo personaggio più
forte).
A parte l'invenzione della figura di
Oscar (e di tutta la sua famiglia) l'unica vero errore di cui
l'autrice si cruccia è l'errata trasposizione delle divise guardia
parigina per le quali ha usato le divise di poco successive del
periodo napoleonico.
Two
or three generations of young Europeans grew -also emotionally- with
this anime and with the connected manga (from which Riyoko Ikeda is
not able to disengage. She produced other good work -always
historical type- but she's also a very good soprano. Unfortunately,
everybody continue to ask her only for Oscar. I think that this is
one of those cases where the author is really happy to have killed
her stronger character).
Aside
from the Oscar character creation (and her own family) the only real
mistake of which
Ikeda is mortify is the wrong transposition of the Parisian guard
uniforms: she used the uniforms -little later- of the Napoleonic
period.
La Ikeda. Una Giapponese. Trent'anni
fa.
Ha fatto personalmente ricerche
accurate.
Lei.
Per un prodotto che si pensava non
avrebbe venduto nulla e per la quale era pronta a sospendere la
serializzazione in caso di flop.
Ikeda.
A Japanese mangaka. Thirty years ago.
She
personally did careful researches.
She.
For
a product that everybody thought would sell just few copies and
for which she was prepared to suspend the serialization in the event
of a flop.
Sua degna succeditrice è la mamma di
Mars, Fuyumi Soryo, che, con l'opera (lenta sia nella
narrazione che nella pubblicazione) Cesare, il creatore che ha
distrutto sta facendo lo stesso lavoro su Cesare Borgia.
Cioè.. tira fuori volumi di cui io
nemmeno sapevo l'esistenza e li mette in relazione tra loro (fa
quello che, in gergo, si chiama collazione... da non confondere con colazione).
I giapponesi.
Anche opere più leggere e fantasiose,
legate a questo personaggio (penso a Cantarella di You Higuri
e a La madonna della Ghirlanda e Cesare Borgia di Chiho Saito), sono
storicamente abbastanza accurate.
I giapponesi scrivono opere sul
medioevo europeo. I polacchi che scrivono manuali di storia romana.
Viceversa, noi non siamo in grado di produrre opere apprezzabili
su una realtà diversa dalla nostra: se guardiamo all'Oriente (che
sia Vicino, Medio o Estremo non cambia) riusciamo a farlo solo con
occhio romantico e distorto, cogliendone i tratti antichi e
stereotipici da mescolare a fantasia. Noi ci offendiamo quando
veniamo descritti come mafiosi mangiatori di pizza/spaghetti. Ma noi
non facciamo di meglio con i nostri cugini più vicini.
Her
worthy successor is Mars’
mother,
Fuyumi Soryo, who's proponing the same Ikeda-method for the
historical figure of Cesare Borgia in CESARE,
The destroyer Creator
(narrative and publication both proceed slowly).
In
the notes, she tells us about books that I did not even know the
existence and puts them in relation to each other (she does what in
the jargon is called collation...).
Nipponic
people...
Also
other work lighter and more imaginative, connected to this character
(I'm thinking at You Higuri's Cantarella
and Chiho Saito's Kakkan
no Madonna/ The Flower Crown Madonna and Cesare Borgia),
are enough historically accurate.
Japanese
write on European Medieval, Polish write the most perfect Roman
history handbook.
Viceversa,
we are not able to produce valuable works on a reality different from
ours: if we look to the East (Near, Middle or Far East it doesn't
matter) we handle it only in a romantic and misrepresented, mixing
fantastically ancient features and stereotypes.
We
are offended when we are described as mafioso pizza/spaghetti eaters.
But we don't do better with our nearest cousins.
Cesare Borgia visto da Fuyumi Soryo, Chiho Saito e You Higuri. Ceasre Borgia by Fuyumi Soryo, Chiho Saito and You Higuri |
La conclusione di questo
post?
In realtà nessuna.
Perché, anche in questo caso, sembra
esserci stato un passaggio dalla Ikeda alla Fraser alla Coppola.
Certo, la storia è sempre quella
quindi non si può tanto scappare alla realtà dei fatti documentati.
Anche se, ciclicamente, salta fuori un documento, un reperto o uno
studio effettuato in altri settori che puntualmente mette in crisi
tutto il bagaglio di conoscenze che si davano per assodate.
E poi... a essere maliziosi, chissà
perché alla Fraser è venuto in mente di indagare la figura di Maria
Antonietta -in quella prospettiva- solo una decina d'anni fa?
Conclusion?
For
real, none.
Because,
in this case too, it seems that there was a shift between Ikeda and
Fraser to Coppola.
Of
course, history
is always the same and nobody can escape from reality of documented
facts.
Although
a new document, a new evidence or a new study that look into other
sectors cyclically undermine everything we already established.
And...
at least... just to be a little bit malicious, who knows why Fraser
choose to study the character of Marie-Antoinette -and in that
perspective- only around ten years ago?
Nessun commento:
Posta un commento